Quando si può realizzare una piscina senza titolo edilizio?
Il T.A.R. Liguria, con la sentenza n. 604, Sezione I, depositata in data 09 luglio 2018, ha ritenuto che una piscina realizzata all’interno della proprietà privata e posta all’esclusivo servizio dell’edificio principale va qualificata come pertinenza urbanistica e pertanto non soggetta ad un preventivo titolo autorizzativo.
Il fatto
La ricorrente impugnava l’ordinanza del Comune di Genova che ordinava la demolizione di una piscina condominiale realizzata in un sito diverso da quello previsto e con dimensioni maggiori rispetto al progetto approvato.
Il Comune, costituitosi in giudizio, si opponeva all’accoglimento del ricorso in quanto infondato nel merito.
La pronuncia
Secondo la giurisprudenza della sezione si configura una pertinenza urbanistica quando si verifica un collegamento funzionale e oggettivo tra il bene accessorio e quello principale, che consente esclusivamente la destinazione del bene accessorio ad un uso pertinenziale durevole, a condizione che il manufatto non comporti un maggiore carico urbanistico.
Nel caso di specie la piscina realizzata “ a raso” nella non immediata vicinanza del complesso residenziale va qualificata come pertinenza urbanistica non soggetta al rilascio di un titolo edilizio, in quanto posta all’esclusivo servizio dell’edificio principale (come disciplinato dal regolamento condominiale) e non può essere utilizzata in modo separato dallo stesso, non avendo autonomo valore di mercato.
TAR Genova, sez.I, 640_2018Dott. Marcello Orlandino
Laureato in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Verona, è iscritto all’Ordine degli Avvocati di Verona, nel Registro dei Praticanti abilitati al patrocinio. Si occupa prevalentemente di diritto amministrativo e diritto civile.