Bullismo: vi è concorso di colpa se una vittima attacca un aggressore in un momento diverso dalla istigazione

Con ordinanza n. 22541/2019, depositata il 10 settembre 2019, la Corte di Cassazione, sezione III Civile, ha stabilito che bisogna comunque difendere chi è vittima di bullismo ed è soggetto a ripetuti atti persecuori e aggressivi dalla condotta altrui.

Il fatto

Un ragazzo durante una discussione con un coetaneo, ha sferrato un pugno procurandogli un danno al volto.

Nel procedimento a carico dell’aggressore, il Tribunale dei minorenni, ha deciso con sentenza di non luogo a procedere, così la vittima ha deciso di citare in giudizio l’aggressore e i genitori per richiedere la condanna in solido al risarcimento dei danni subiti.

Il giudice ha dichiarato il difetto di legittimazione passiva dei genitori del danneggiante e ha accertato il concorso di colpa del danneggiato nella manifestazione dell’evento dannoso.

Proposto appello, il danneggiato ha lamentato l’esclusione della legittimazione passiva dei genitori dell’aggressore e l’accertamento del concorso di colpa nell’evento.

Con l’appello incidentale proposto dal ragazzo che ha sferrato il pugno e dai genitori, viene giustificato il comportamento dai continui atti di bullismo che il giovane ha dovuto subire in più situazioni.

La pronuncia

La Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza in oggetto, ha precisato che il giovane è un adolescente, vittima di moltelpici comportamenti prevaricatori e mortificanti,  e che ha reagito come gli è sembrato più consono in base alla situazione nella quale si è trovato per far cessare l’altrui condotta lesiva. 

In tal caso, viene affermato che la personalità dell’adolescente non si è ancora formata nella sua interezza e positività.

I Gudici hanno affermato che non era legittimo attendersi da parte del ricorrente, adolescente, una reazione razionale, controllata e non emotiva.

Infine hanno accolto il secondo motivo di ricorso e rinviato la controversia alla Corte d’Appello in diversa composizione.

Bullismo

Avv. Marco Damoli

Laureato in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Ferrara, dopo aver conseguito l’abilitazione presso la Corte d’Appello di Venezia, è iscritto all’Albo degli Avvocati di Verona. È esperto di diritto civile e diritto commerciale.

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