L’ex convivente che ha arredato la casa, non di sua proprietà, deve essere rimborsato

La Seconda Sezione civile della Corte di Cassazione, con sentenza n. 21479/2018, depositata il 31 agosto 2018, ha statuito che l’ex convivente more uxorio che, al termine della convivenza, ha apportato migliorie alla abitazione di proprietà dell’altro convivente, ha diritto a vedersi riconosciuto il rimborso delle spese sostenute.  

Il fatto

Durante la convivenza, un soggetto ha messo a disposizione una somma di denaro per ristrutturare e arredare l’abitazione.

La casa era di proprietà dell’altro convivente e, venuta meno la convivenza more uxorio, l’ex che aveva versato le proprie finanze per migliorare l’abitazione, aveva, chiaramente, subito un impoverimento.

Di talchè, lo stesso soggetto decideva di adire il Tribunale per farsi rimborsare la spesa sostenuta.

La richiesta di restituzione era stata proposta a titolo di arricchimento senza causa e/o di indebito oggettivo.

La pronuncia 

La Cassazione ha confermato quanto deciso dai giudici territoriali, precisando che la somma versata per ristrutturare e arredare l’immobile, da parte dell’ex, ha depauperato le finanze generando un ingiustificato impoverimento, non potendo lo stesso più goderne.

Ha creato anche un oggettivo arricchimento alla ex convivente, proprietaria della abitazione, che dalla futura vendita avrebbe potuto ricavare un importante profitto.

Rimborso

Avv. Marco Damoli

Laureato in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Ferrara, dopo aver conseguito l’abilitazione presso la Corte d’Appello di Venezia, è iscritto all’Albo degli Avvocati di Verona. È esperto di diritto civile e diritto commerciale.

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