Punita con la reclusione madre che spinge il fidanzato della figlia ad avere relazioni con lei
La Corte di Cassazione, Sezione III Penale, con sentenza depositata il 15 novembre, ha condannato a 14 mesi di reclusione una madre che ha spinto il fidanzato quindicenne della figlia ad avere rapporti sessuali con lei.
Il fatto
Il caso di specie riguardava l’attrazione di una madre nei confronti del fidanzato quindicenne della figlia per il quale provava una forte attrazione.
Quanto dichiarato dal ragazzino e della stessa donna, per la Corte d’Appello, è stato ritenuto sufficiente per una condanna a 14 mesi di reclusione per violenza sessuale con la concessione della «sospensione condizionale».
Proposto ricorso per Cassazione.
La pronuncia
Il legale della donna ha dimostrato, ai giudici della Cassazione, mediante una perizia psichiatrica, lo stato di profonda immaturità della stessa, che viene identificata come una persona istrionica, insicura e di labile emotività.
Gli Ermellini non hanno accolto l’istanza del legale, confermando così i 14 mesi di reclusione inflitti dalla Corte d’Appello.
Avv. Marco Damoli
Laureato in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Ferrara, dopo aver conseguito l’abilitazione presso la Corte d’Appello di Venezia, è iscritto all’Albo degli Avvocati di Verona. È esperto di diritto civile e diritto commerciale.